Correlazione tra reflusso e glutine

Le malattie del sistema digestivo sono parecchie e, molto spesso, si presentano in forme difficili da diagnosticare senza visita specialistica. In particolare, a disturbare la vita degli italiani con parecchie problematiche e difficoltà sono le malattie da reflusso gastroesofageo e sensibilità al glutine. Si tratta di due patologie che hanno disturbi diversi ma che, nella percezione comune, possono spesso essere fraintese e confuse.

In un certo senso, reflusso gastroesofageo e sensibilità al glutine hanno una correlazione sintomatologica che, però, non è sempre è indicativa della presenza di entrambe le malattie: per esemplificare, chi soffre di celiachia potrà manifestare sintomi più o meno marcati del reflusso gastroesofageo. Chi soffre di quest’ultima, invece, non è detto che per forza sia celiaco o abbia qualsiasi altra forma di sensibilità o intolleranza al glutine. Ecco un approfondimento circa entrambe le patologie, la correlazione fra reflusso e glutine e alcune indicazioni utili su cosa fare in caso si soffra della presenza di entrambe.

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Sensibilità al glutine: celiachia, cos’è e quali sono i sintomi

Da un punto di vista clinico, la sensibilità al glutine deriva da una forma di reazione avversa al grano e tutti i suoi derivati, con potenza più o meno marcata a seconda dei casi e con meccanismi immunologici diversi. Questa forma di sensibilità verso il glutine colpisce l’1% della popolazione, circa 7 volte in più rispetto alla forma di intolleranza chiamata in termine medico come celiachia. La sintomatologia dell’intolleranza è molto vaga e non ha tratti distintivi specifici. In linea generale, questa si manifesta con problemi di carattere gastrointestinale come dolore, gonfiore, stipsi o diarrea. In alcuni casi può comportare anche reflusso gastroesofageo, traendo in inganno le persone che credono dunque di avere semplici problemi allo stomaco. Questi problemi, comunque, si verificano a seguito dell’ingestione di prodotti contenenti glutine e, di contro, spariscono una volta che si è smesso di mangiarli. La sensibilità al glutine non ha test specifici per cui la sua diagnosi deve avvenire solamente con il metodo dell’esclusione degli alimenti mangiati. Fortunatamente online si trovano diversi e-commerce dove è possibile acquistare prodotti privi di glutine, tra i tanti citiamo, per qualità e bontà delle recensioni, il sito https://www.lafavolasenzaglutine.it/

La celiachia, invece, è una patologia ben più grave che si manifesta con i sintomi della sensibilità al glutine ma in una forma più accentuata. I problemi indotti dalla celiachia sono molto forti soprattutto a livello gastrointestinale e si caratterizzano per gonfiore con senso di acidità in gola, dolore ai fianchi e compressione. In questi casi, però, la celiachia potrebbe non centrare oppure essere un effetto secondario e palese del reflusso gastrointestinale, derivante da altre cause.

Per diagnosticare la celiachia, invece, il percorso è sicuramente più facile: esistono particolari test degli anticorpi antigliadina che devono essere negativi e, inoltre, serve anche una biopsia del duodeno, al fine di verificare con certezza se questo risulta infiammato o solo leggermente sofferente. Le percentuali di diagnosi certa sono molto alte: in particolare, il 100% di risultato nel caso di celiachia e il 50% nei casi di sensibilità al glutine.

In ogni caso, anche qui la presenza di diagnosi per esclusione si rivela la migliore prova del 9 per determinare se una persona è davvero celiaca.

Reflusso, celiachia e sensibilità al glutine: da cosa dipende

Il funzionamento dell’organismo a, livello gastroenterologo, è demandato a colon, stomaco e intestino. Questi tre organi, infatti, sono correlati fra di loro e il malfunzionamento diretto a carico di uno di questi organi si riflette, inesorabilmente, sugli altri. La sensibilità del tratto digestivo umano, infatti, è molto marcata. L’esempio tipico di queste situazioni è quello che si avverte in presenza di stipsi, chiamata anche costipazione intestinale: nel caso in cui si soffra di questa patologia, infatti, l’accumulo di feci nella parte più profonda dell’intestino comporta dei fastidi nel basso ventre e, di seguito, la sensazione di appetito ridotto e una pienezza eccessiva e sgradevole allo stomaco.

Nel caso di contemporanea presenza di reflusso gastroesofageo e di celiachia, i sintomi sono gli stessi e stesso addirittura accentuati. Chi soffre di entrambe le malattie sperimenterà gonfiore alla parte addominale, sia alta che bassa, e sensazione di pienezza. A volte questi fenomeni sono correlati anche a diarrea, fenomeni di meteorismo e diarrea cronica e nei casi più gravi che si protraggono per lungo tempo anche vomito e nausea. Da un punto di vista fisico tollerare questa situazione è particolarmente difficile. Queste problematiche sono indotte dalla difficoltà dell’organismo nel metabolizzare il glutine e, al contempo, dalla risalita dei succhi gastrici acidi nello stomaco, i quali manifestano in questi casi tutto il loro potere irritante, in alcuni casi fino alla parte alta della gola.

Correlazione fra reflusso e glutine: cosa fare in caso di presenza di entrambe le patologie

L’osservazione del proprio corpo e della sintomatologia associata è l’unico metodo per risalire, in tempi rapidi, alla diagnosi di entrambe le patologie. Il consulto da parte di un gastroenterologo, inoltre, può aiutare ad arrivare prima alla risoluzione del problema, riuscendo in questo modo a contrastare definitivamente il reflusso. Solitamente, per il trattamento di quest’ultima patologia vengono predisposte correzioni al regime alimentare salutari – evitando ad esempio il consumo di caffè o altri alimenti – e farmacologiche, come la somministrazione di inibitori della pompa protonica.

Riuscire a contrastare il reflusso in questo modo diventa ancora più difficile di quanto non sia se, contemporaneamente, si soffre di intolleranza al glutine, sensibilità allo stesso oppure celiachia accertata. In questi casi, l’unico modo per evitare gli spiacevoli effetti della difficoltà nella digestione del glutine è adottare una terapia alimentare salutare che non preveda, al suo interno, cibi che contengano glutine. Solitamente, chi soffre di disturbi della digestione legati al glutine deve consumare alimenti che non presentano questa sostanza come pomodori, cipolle, brodi, sostanze acide, agrumi etc. Queste ultime, però, sono molto irritanti per il corpo e in caso di presenza di reflusso gastroesofageo non potrebbero fare altro che aumentarne gli effetti e la sintomatologia specifica sul corpo.